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Violenza di genere, un progetto per rafforzare la rete che opera in provincia di Grosseto

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Violenza di genere, un progetto per rafforzare la rete che opera in provincia di Grosseto

Dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2022 sono 1892 le donne vittime di violenza, che sono state accolte e aiutate in provincia di Grosseto dall’associazione Olympia De Gouges; 185 i casi presi in carico solo nel 2022, 200 nel 2019. Numeri importanti che dimostrano quanto ci sia bisogno di rafforzare la rete che opera sul territorio provinciale per il contrasto alla violenza di genere. Ed è proprio questo l’obiettivo del progetto promosso dall’associazione Olympia De Gouges, in collaborazione con la Provincia di Grosseto, nel ruolo di Ente coordinatore del Tavolo tecnico della rete provinciale di contrasto alla violenza di genere, di cui fanno parte i 28 Comuni del territorio, l’Asl Toscana Sud Est e i due Centri antiviolenza “Olympia De Gouges” e “Tutto è Vita. Elisabetta Fiorillo”. Al Tavolo tecnico, istituito nel 2022, spetta la programmazione delle attività di informazione, sensibilizzazione, formazione e contrasto alla violenza di genere.

Più articolata è invece la Rete a cui il Centro Antiviolenza Olympia de Gouges fa riferimento nel processo di presa in carico della donna che comprende i Centri per l’Impiego, le professioniste avvocate, psicologhe, psichiatre, mediatrici linguistiche e culturali, medici, i servizi sociali, sia territoriali che del Codice Rosa, le Forze dell’Ordine, la Procura della Repubblica. È, inoltre, attivo il Protocollo d’intesa siglato dal 2014 dalla Provincia di Grosseto con Ascom, Cia, Confesercenti, Federalberghi e Centro Antiviolenza Olympia de Gouges per il servizio di pronta accoglienza residenziale in emergenza, necessario ad attivare gli strumenti ordinari per la tutela delle vittime stesse, indicativamente di 72 ore o comunque di una durata tale da consentire una valutazione del caso per l’eventuale inserimento in Casa Rifugio.

Questo nuovo progetto, sostenuto attraverso due filoni di finanziamento, ovvero “Fili intrecciati” di Oxfam Italia Intercultura, per 5mila euro e dalla Chiesa Evangelica Valdese per 2300 euro, prevede il rafforzamento delle potenzialità della rete provinciale, agendo sulle competenze di tutti i soggetti che ne fanno parte. In particolare, queste sono le azioni messe in campo: per prima cosa è stata finanziata una ricerca qualitativa per stabilire i bisogni specifici del territorio per il contrasto alla violenza di genere, intervistando i soggetti impegnati in prima linea. Per condividere i risultati di questa ricerca nei 4 ambiti territoriali, sono stati organizzati nel mese di ottobre dei focus -group rivolti ad amministratori locali, Enti del Terzo settore, Organismi di parità, Comitati Unici di Garanzia, Codice Rosa, Servizio Sociale Territoriale della Provincia di Grosseto. Si sono già svolti i primi appuntamenti il 16 ottobre a Grosseto, il 17 a Follonica e il 18 ad Arcidosso, mentre il 24 ottobre sarà la volta di Orbetello.

Seguirà il 23 novembre una giornata seminariale di 8 ore, presso l’Hotel Granduca a Grosseto, mirata alla prevenzione del fenomeno della violenza di genere, rivolta ad un gruppo di docenti delle scuole medie e superiori del territorio. Inoltre, il 12 e 13 e il 26 e 27 gennaio, sono stati organizzati sempre a Grosseto, all’hotel Granduca, due moduli di formazione e aggiornamento specialistico rivolti a mediatrici culturali, avvocate, assistenti sociali, educatrici, operatrici d’ascolto, psicologhe e personale sanitario. Un modulo riguarda le metodologie di presa in carico delle donne migranti, richiedenti asilo e

rifugiate vittime di violenza e l’altro su come rafforzare l’empowerment e creare rete tra le professioniste che operano a sostegno delle donne vittime di violenza”.

“Sono passati più di 20 anni da quando l’associazione ha iniziato la sua attività sul territorio della provincia di Grosseto ma è soprattutto negli ultimi 4 anni che ha conosciuto una crescita significativa sia in termini di numero di accessi al servizio che di presenza sul territorio delle donne vittime di violenza. – spiega Sabrina Gaglianone, presidente dell’associazione Olympia De Gouges – Grazie alla doppia linea di finanziamento questo progetto consente di agire da una parte a livello capillare su tutta la provincia attraverso un ascolto dei bisogni, dall’altro di raggiungere, con azioni formative mirate, un target significativo di professionalità e ruoli socio-politici che intervengono a vario titolo nel processo di contrasto alla violenza di genere.”

“Dalla ricerca effettuata nell’ambito di questo progetto – sottolinea Anna Nativi responsabile Area progetti, associazione Olympia de Gouges – è emersa una forte richiesta di azioni di rafforzamento della rete provinciale, che ci ha portato a scegliere di investire le risorse a disposizione nella formazione. Ed è emerso anche il bisogno di nuove campagne di sensibilizzazione. L’altro aspetto segnalato è quello dell’emergenza abitativa, l’esigenza di creare le condizioni per aiutare le donne vittime di violenza e i loro figli minori, nella ricerca di una casa dove trasferirsi, per consolidare il percorso di uscita dalla violenza.”

“Investire sul potenziamento della rete è strategico, – aggiunge Cecilia Buggiani, consigliera provinciale, con delega alle Pari opportunità, coordinatrice del Tavolo tecnico provinciale – è evidente che solo attraverso la collaborazione e un efficace coordinamento di tutti i soggetti che a diverso titolo intervengono per contrastare la violenza di genere, è possibile attivare interventi più efficaci, sia dal punto di vista della prevenzione, sia da quello della presa in carico dei singoli casi.”

L’associazione Olympia De Gouges attualmente gestisce 2 Centri Antiviolenza di Grosseto e di Orbetello, 4 Punti ascolto di Follonica, Amiata, Capalbio e Manciano, 1

Casa Rifugio e 1 Casa di seconda Accoglienza. Per la Casa rifugio e la Casa di seconda accoglienza è attiva una Convenzione tra l’Associazione e il COeSO – Società della Salute Amiata Grossetana, Colline Metallifere, Grossetana. Dal 2022 l’Associazione è iscritta al 2° Registro Donne migranti presso il Ministero dell’Interno per richiedenti asilo e rifugiate vittime di tratta o di altro tipo di violenza. Ha la reperibilità telefonica agganciata al 1522.

L’Associazione conta 169 Socie di cui 60 attive con compiti di operatrici, responsabili e referenti di unità funzionali, mediatrici culturali, educatrici, a cui vanno aggiunte professioniste che operano su richiesta, quali avvocate, psicologhe e mediche.


Nelle foto da sinistra Anna Nativi, Cecilia Buggiani e Sabrina Gaglianone

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