Confermata la gratuità per i passi carrabili ad uso agricolo, commerciale, industriale, artigianale, civile abitazione, nonché per gli accessi delle strade vicinali.
La Provincia di Grosseto anche nel 2023 non applicherà i canoni Cosap sui passi carrabili ad uso agricolo, commerciale, industriale, artigianale, a civile abitazione, nonché agli accessi delle strade vicinali, confermando la scelta fatta nel 2022.
La proposta di delibera è stata discussa e approvata a maggioranza nel Consiglio provinciale del 30 gennaio, con l’astensione dei consiglieri di opposizione.
La Cosap regolamenta le concessioni all’occupazione del sottosuolo e soprasuolo pubblico, in proporzione alla superficie effettivamente sottratta all’uso pubblico. La scelta di non applicarla dal 2022 è un ritorno a quella che è stata per oltre 20 anni una politica dei molti presidenti che si sono succeduti alla guida di Palazzo Aldobrandeschi e che era stata interrotta dall’amministrazione guidata da Vivarelli Colonna nel periodo che va dal 2018 al 2021.
La gratuità dei passi carrabili comporta per la Provincia di Grosseto la rinuncia a oltre 1 milione di euro che si traduce in risparmi per le famiglie.
“Con questa scelta – afferma il presidente Francesco Limatola – la Provincia rinuncia ad una importante entrata per il secondo anno consecutivo con l’obiettivo di ridurre per quanto di nostra competenza, la pressione fiscale sulle famiglie e sulle piccole attività, in particolare quelle agricole, che risentono più di altre degli effetti negativi del periodo pandemico, aggravati dalle conseguenze della crisi internazionale che ha portato ad una impennata nei costi dell’energia e delle materie prime. Alla luce di questa particolare situazione abbiamo pertanto confermato la volontà di non applicare questa tassa per il 2022 e il 2023 e abbiamo costruito il bilancio triennale 2023 -2025 non prevedendola neppure per gli anni successivi.”
“Le stesse oggettive difficoltà emerse in fase di riscossione della Cosap dall’esercizio 2018 all’esercizio 2021 – prosegue Limatola – confermano il peso eccessivo che tale canone ha in comparti tanto importanti per il nostro territorio, quanto al tempo stesso fragili, come quello agricolo e artigianale, che vanno sostenuti e incentivati.”