La Provincia persegue la finalità generale di contribuire ad eliminare o ridurre in tutti gli ambiti (famiglia, lavoro, sicurezza personale e sociale, salute e rappresentanza in ambiti decisionali) le discriminazioni messe in atto nei confronti delle donne, che impediscono di fatto la realizzazione di una democrazia paritaria. Intende anche promuovere una cultura aperta ed inclusiva e contrastare gli stereotipi di genere che ancora persistono. 

Tale funzione rientra in quelle fondamentali, secondo le disposizioni dell’art. 1, comma 85 della legge 56/2014 che prevede la competenza in capo alle Province del controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e della promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. 

Per il conseguimento di tali finalità, la Provincia assicura il proprio sostegno ai Centri antiviolenza, ai soggetti e alle reti territoriali che operano per la salvaguardia delle donne e dei soggetti deboli vittime di violenza. 

Sulla base di quanto previsto dalla legge 59/2007 le linee guida della Regione Toscana contro la violenza di genere promuovono la costituzione di una rete di servizi multidisciplinare, efficiente e diffusa, valorizzando ciò che è già presente per favorire procedure omogenee. Compito della Provincia è il Coordinamento territoriale dei soggetti della rete anche al fine della definizione dei progetti antiviolenza sostenuti dalla Regione. 

La Provincia promuove accordi e reti territoriali per l’individuazione delle progettualità da realizzare – in collaborazione con altri enti locali, con le scuole, con le associazioni e con le parti sociali – specificamente indirizzate alla promozione delle pari opportunità e alla diffusione della cultura della conciliazione nel territorio provinciale.